Il direttore del Tg5, Clemente Mimun, è intervenuto sugli 88.100 di ElleRadio nella trasmissione Laziali On Air, condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli:
“A Genova ho visto una Lazio che ha fatto tutto quello che poteva per ottenere un risultato positivo, ma con quelle amnesie che ci sono già costate punti preziosi, come quelli contro la Sampdoria. Aleggia sempre il fantasma della qualificazione Champions perduta per un soffio l’anno scorso e non ho sensazioni positive in vista dell’Europa League, a causa delle tante assenze e di una situazione psicologica difficile. Col Milan vedremo, lo troveremo in grande spolvero e poi ci sarà un delicatissimo derby.”
“Rischiamo nell’arco di due settimane di passare da tre obiettivi possibili a zero questo sarebbe grave e immeritato anche alla luce degli sforzi fatti: purtroppo dobbiamo metterci in testa che bisogna lavorare meglio sul fronte sanitario e della preparazione e che a livello di mercato bisogna fare di più. Tare spesso mette a segno colpi fantastici ma servono innesti in difesa sullo stile di Acerbi, che è stato un grande acquisto così come quello di Immobile, che meriterebbe di avere un partner più forte al suo fianco. Anche i giovani meritano più fiducia, non conosco a fondo Pedro Neto ma sicuramente se si hanno le giuste qualità anche a 18, 19 anni si può avere le carte in regola per giocare.”
“Anche il piazzamento per l’Europa League del prossimo anno in questo momento è tutt’altro che scontato. Inzaghi dice che nel momento migliore della partita manca la cattiveria per chiudere la partita, la miglior determinazione infatti è stata quella del Genoa. Siamo scivolati molto indietro in classifica, se stasera la Roma dovesse vincere scapperebbe via. La Lazio spesso ha ambizioni superiori all’organico, quando la squadra ha tutti i giocatori a posto si fa rispettare da tutti, ma quest’anno si è sempre perso contro le grandi.”
“Ho trovato che Inzaghi negli anni abbia dimostrato di saper gestire la squadra: non sono stato sempre d’accordo con le sue scelte tecniche ma l’allenatore è lui: fosse per me uno come Correa non dovrebbe mai uscire dal campo ma a suo tempo pensavo così anche di Keita. I calciatori di qualità vanno impiegati subito: dobbiamo anche ragionare sul fatto che quest’anno Inzaghi non ha avuto Milinkovic-Savic e Luis Alberto all’altezza dell’anno passato e anche giocatori chiave spesso infortunati, come Lucas Leiva.”