In questi giorni nella Capitale sono comparsi dei volantini con la scritta “Lazio, Napoli, Israele. Stessi colori. Stesse bandiere. Merde“. Quello che indubbiamente è un poeta incompreso ha infatti composto questa orecchiabile terzina per esprimere le sue personali idee calcistiche.
Il fatto che il volantino in questione sia “firmato” dai tifosi romanisti della Balduina nulla aggiunge e nulla toglie a questa evidente manifestazione di limitatezza mentale.
La regola aurea seguita dai media in questi casi è ignorare l’autore oppure condannarlo pubblicamente. Qualunque strada si scelga, sarebbe auspicabile un atteggiamento coerente e univoco. Ma si sa che la coerenza di non è di questo mondo. Soprattutto del mondo del calcio, dei media faziosi e delle strumentalizzazioni a vario livello per biechi interessi di club.
Altrimenti non si spiega come mai questi volantini siano stati bellamente snobbati da istituzioni e stampa, mentre quelli con l’immagine di “Anna Frank romanista” ad opera – era il 2017 – di alcuni tifosi laziali, sia stata condannata urbi et orbi, con tanto di apertura di un fascicolo per istigazione all’odio razziale da parte della Procura, multa al club biancazzurro, la lettura di un brano del diario prima di una partita, lo sputtanamento a ogni latitudine della S.S. Lazio, definita “squadra razzista e antisemita nell’anima”. Mancava giusto la fustigazione in pubblica piazza dei giocatori (riserve comprese) e poi, forse, l’ira di Dio si sarebbe placata.
Questa recente iniziativa di alcuni tifosi romanisti certamente non brilla per simpatia e acume. Quindi ci chiediamo dove sono i difensori del bene supremo? Gli integerrimi guardiani della morale? I probiviri che si ergono a paladini della giustizia? Evidentemente, stanno tutti andando alla Balduina…
(Fonte: sassate.it)