di Alessandro DE CAROLIS

Ecco le pagelle di Lazio-Torino, match valido per la diciannovesima giornata di Serie A. Sugli scudi il ritrovato Milinkovic con un euro-gol strappa appalusi. Luis Alberto c’è e da segnali di una qualità ritrovata. Leiva entra e si tramuta in assist-man.

Strakosha 6: nel primo tempo non viene mai chiamato veramente in causa se non sul rigore di Belotti. Tanta sfortuna per il numero 1 laziale che aveva intuito la traiettoria senza trovare la deviazione per questione di centimetri.

Luiz Felipe 6: le ultime ottime prestazioni gli hanno consegnato la maglia da titolare sul centrodestra. Anche oggi non delude le attese dimostrandosi molto attento nelle chiusure. Prende un giallo molto fiscale.

Acerbi 6.5: il solito leader, non a caso il suo nome nelle formazioni ufficiali è ormai acclamato a gran voce. Tanta sostanza e qualità. Un regista arretrato e un ariete indomabile in area avversaria. Da clonare.

Radu 6: solita partita di sostanza. Primo tempo a buon livello in entrambe le fasi. Dalle sue parti non si passa. Belotti infatti gli gira alla larga andando più sulla destra. Nella ripresa esce per una scelta sia tattica che di turnover (dal 57’st: Leiva entra e da solidità e qualità tanto da diventare assist-man per Milinkovic. In occasione del pareggio il suo cross è da vero terzino: teso e forte. Da dopo la sosta tornerà dal 1’ e la Lazio ritroverà uno dei suoi uomini chiave)

Marusic 5.5: una prima frazione molto incoraggiante per la forma fisica e per le giocate fatte. È tornato finalmente a risaltare l’uomo creando superiorità numerica sulla desta, fascia ormai quasi dimenticata nel gioco laziale. Il suo “tocco” avrebbe causato l’ingiusto e inesistente rigore di Belotti. Sempre lui vittima delle decisioni arbitrali nella ripresa con un cartellino rosso diretto per un fallo al massimo da giallo, a essere fiscali proprio.

Parolo 6.5: il primo tempo lo gioca come nelle ultime due partite: ovvero da play davanti alla difesa per poter rischierare i quattro tenori tutti insieme. Gara generosa e di qualità, il solito lavoro sporco utilissimo e indispensabile. Partita a buoni ritmi con un centrocampo sempre attivo e propositivo.

Lulic 6.5: anche oggi dimostra il suo buon periodo di forma correndo a tutta fascia con palloni in mezzo insidiosi. Il capitano biancazzurro, a quota 301 presenze con la Lazio, si dimostra ancora un elemento essenziale

Milinkovic 7: dopo una prima frazione suntuosa con giocate del miglior Milinkovic, illumina la ripresa con il gol del pareggio. Conclusione magistrale a conferma dello sblocco definitivo del talento serbo dopo mesi di crisi. Finalmente una partita convincente per 90’ sui ritmi della gloriosa annata passata. L’acquisto di gennaio la Lazio l ha trovato dentro le mura di Formello

Luis Alberto 6.5: anche lui ormai rinato insieme a Milinkovic. La sua qualità ha portato più imprevedibilità al gioco offensivo. I calci d’angolo sono diventati più efficaci (come quello a Bologna) e le geometrie sono realizzate di fino. È tornato a essere quel giocatore che fa innamorare solo per come tocca il pallone (dal 85’st Caicedo s.v)

Correa 6: leggermente sotto sotto rispetto alle ultime partite. Un po’ meno presente nel gioco e con qualche sbavatura in più non da lui. Rimane comunque giocatore prezioso da putarci fortemente, una giornata no capita a tutti. Non a caso è lui tra i quattro tenori a uscire nella ripresa (dal 64’st Wallace 5.5: entra per rimettere la difesa a 3, ma si capisce il perché Luiz Felipe sia attualmente il titolare. Dietro mette paura quando viene puntato, e quando imposta o crossa dimostra un piede non proprio educato)

Immobile 7: corre a tutto campo facendo reparto da solo. In ogni occasione da gol c’è il suo zampino. Sirigu e la sfortuna gli negano il gol in un paio di occasioni. Il numero 17 laziale non da riferimenti agli avversari, si sacrifica per i compagni. Su di lui un episodio dubbio in area granata, ma oggi tra arbitro e VAR c’è da mettersi le mani tra i capelli.

 

All. Inzaghi 6.5: una bella Lazio sia nel gioco che nella mentalità. È difficile vincere però in 11 contro Torino, arbitro e Var messi insieme. La Lazio esce a testa alta (parole del tecnico piacentino). Il bel gioco e la forma fisica premiano i biancazzurri consacrandola come miglior pretendente al quarto posto.

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