di Alessandro DE CAROLIS
Ecco le pagelle della 17 giornata di Serie A nel “lunch match” delle 12:30. Sugli scudi tutta la squadra, nessun bocciato per una prova corale dell’intera squadra. Vittoria essenziale per la corsa alla Champions. Ripreso il quarto posto ora la Lazio starà a guardare Roma e Milan.
Strakosha 6.5: inoperoso per tutta la prima frazione, interventi di ordinaria amministrazione. Nella ripresa la sua prima parata della partita, lesto e reattivo al 85’ mantenendo la porta inviolata.
Luiz Felipe 6.5: dalle sue parti ci sono pochi pericoli. Il giovane brasiliano dimostra più garanzie rispetto a Wallace confermando le buone sensazioni della gara con l’Eintracht. Chiaro messaggio a Inzaghi per le gerarchie nel ruolo di centrale di destra.
Acerbi 8: suo il gol del raddoppio e questa volta la VAR non gli nega la gioia. Leader indiscusso della difesa con polmoni immensi. Corre a tutto campo. Sui calci piazzati fa l’attaccante aggiunto dimostrando un ottimo fiuto per il gol. Non ci sono più parole per descriverlo, un guerriero.
Radu 6.5: partita tranquilla anche per lui. Il Cagliari attacca con più frequenza dalla sua parte ma è difficile superare l’esperto difensore laziale. Dopo Acerbi è lui l’unico inamovibile lì dietro (dal 79’st Bastos s.v)
Marusic 6.5: primi 45’ buoni con tanta corsa e movimenti ad allargare il gioco. Se superasse i problemi fisici sarebbe un valore aggiunto come nella scorsa stagione. Ripresa dallo stesso copione.
Parolo 7: senza Leiva e Badeji le chiavi del centrocampo sono nelle sue mani. Gioca più arretrato davanti alla difesa. Non può fare quindi i suoi soliti inserimenti in area di rigore, ma da solidità al centrocampo e tranquillità alla difesa. Non a caso gli avversari cercano più il gioco sulle fasce.
Milinkovic 8.5: il ritorno. Era la sua partita, forse l’ultima possibilità prima di un probabile tunnel senza uscita. Il numero 21 biancazzurro sigla la rete del vantaggio e si lascia andare a un pianto di emozione dopo mesi molto difficili. Si rivedono pure qualcuna delle sue giocate di lusso a dimostrazione di una rinascita (dal 69’st Leiva 6: ritorna in campo dopo un mese e il boato dell’Olimpico conferma quanto sia mancato a tutti. Mette ordine in mezzo al campo ma soprattutto minuti importanti dopo un delicato infortunio)
Lulic 8.5: si divora un gol al 1’ tirando dal limite dell’area senza però trovare l’incrocio dei pali. Solita partita di corsa e sacrificio, con un pizzico di brillantezza in più. Il frecciarossa è tornato. Monumentale in occasione del terzo gol con una galoppata sulla sinistra a rincorrere Immobile lanciato verso Cragno. Lo scatto a bruciare Faragò non gli ha impedito di insaccare con lucidità sul secondo palo.
Correa 7.5: un vero funambolo. Gioca in avanti affianco a Immobile e svaria su tutto il fronte d’attacco. C’è il suo zampino in ogni azione offensiva biancazzurra. Il tap-in vincente di Milinkovic è arrivato dal suo tiro respinto. E se la traversa nega il gol a Immobile, nega anche al numero 11 un assist pregevole.
Luis Alberto 8: anche da lui segnali di una netta rinascita. Lotta su ogni pallone e gioca di fino, col fioretto, come aveva abituato nella scorsa stagione. Lo spagnolo nel ruolo di unico trequartista dietro le due punte è tornato a dare luce al gioco biancazzurro. Non a caso oggi il gioco della Lazio era spumeggiante (dal 77’st Lukaku 6: entra subito in partita rubando un pallone per avviare il contropiede laziale. Altro giocatore fondamentale con la giusta condizione fisica)
Immobile 8: Immensamente Ciro. Anche lui giova dei ritrovati Luis Alberto e Milinkovic insieme alla vena ispirata di Correa. Ma è tutta la Lazio a girare e a rendere più fluida la manovra offensiva. La traversa interna gli nega il gol nella prima frazione su una botta potente e precisa con Cragno fermo. Grande generosità per il numero 17 in occasione del terzo gol servendo Lulic con la coda dell’occhio invece di tentare la conclusione. Va vicino al gol con una conclusione a fil di palo al 78’ con Cragno nuovamente fermo.
All. Inzaghi 9: la Ferrari ha ripreso a correre con tutti i suoi cilindri. Non a caso che con i ritrovati Milinkovic e Luis Alberto si sia rivista la Lazio dell’anno scorso. Delude le aspettative di un nuovo modulo con la difesa a quattro dal 1’ ma ripropone il suo solito modulo nel suo massimo splendore. Finalmente spazio a Luiz Felipe con Wallace in panchina. Il trio meraviglia funziona anche dal 1’. Oggi la vittoria era doverosa ed è arrivata nel migliore dei modi.