A margine dell’evento di presentazione della propria biografia, dal titolo “Uno contro tutti”, lo storico Team Manager della Lazio Maurizio Manzini è intervenuto ai microfoni della radio ufficiale del club




“Non sono un personaggio da autografi, essere al centro dell’attenzione mi imbarazza. Sono contento che ci siano tanti amici questa sera, significa che del male non ne ho fatto.

“La giornata era iniziata in un modo molto triste perché se n’è andato un grande personaggio, un grande amico, un uomo di sport ed di unione. Nella Lazio del ’74 la lite era all’ordine del giorno ma quando si verificava anche la minima crepa Felice si ingegnava per trovare un modo o un evento per ricompattare lo spogliatoio. Era un ragazzo positivo, che non concepiva il male e non concepiva la parola ‘rancore’.”




“Il titolo della mia biografia, Uno contro tutti, nasce un po’ dal fatto che mi sono sempre trovato dalla parte minoritaria perché nonostante cerchi di andare con tutti ed offrire il mio servizio, se vedo qualcosa mi va storto non me la lascio passare via. Inoltre, nella mia famiglia siamo tanti, ben 350 e tutti viviamo nella Capitale: di questi 349 sono romanisti e poi ci sono io, l’unico laziale. Quando qualche derby va male ricevo tante telefonate, quando invece vinciamo noi non riesco a trovare qualcuno che risponda al telefono!”.

(fonte: sslazio.it)



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