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Auronzo 2018 | Day 12, Jessica Melena: “Ciro padre perfetto, Inzaghi è il suo mentore”

di Alessandro DE CAROLIS

Nel dodicesimo giorno del ritiro di Auronzo è Jessica Melena, moglie del numero 17 laziale, a parlare di sè e di Ciro. Ecco le sue dichiarazioni a tutto tondo sulla famiglia Immobile:

“Sento di essere un punto di riferimento per Ciro. Lo seguo sempre, proprio come ho fatto in questi giorni ad Auronzo di Cadore. Può trovarmi in ogni istanti, in qualsiasi circostanza, in ogni sua difficoltà. Per lui sento di essere presente in ogni momento, sia nei periodi più belli, sia nelle giornate più difficili. La nostra forza scaturisce dal saper condividere insieme tutto ciò che ci aspetta. Posso dire di avere le spalle larghe: affronto di petto la vita e provo sempre a risolvere ogni problema. Sono una persona sanguigna, ma razionale: mi definisco una persona di cuore che, allo stesso tempo, vanta testa e spalle larghe”.

“Odio il ritiro estivo perché non sono abituata ad essere lontana da mio marito: ora mi sono ambientata in questo clima perché sono anni che ormai Ciro prende parte alle preparazioni precampionato. Quando gioca la domenica, sento anch’io l’ansia della partita, già dal sabato, giorno in cui solitamente sento Ciro. La vita è cambiata con mio marito: ero bambina quando l’ho conosciuto e gradualmente sono cresciuta insieme a lui. Insieme abbiamo avuto una bambina dopo pochissimi mesi e, di conseguenza, abbiamo iniziato da subito a convivere. Con il tempo siamo diventati grandi insieme. Sono una mamma apprensiva, provo a dare il meglio per le mie figlie: pretendo tanto da me e da loro. Faccio tutto da sola e non è facile: ora ho 28 anni, ma quando è nata Michela avevo 22 anni ed ho dovuto affrontare tante novità che ho scoperto solo quando sono diventata madre. Sono cresciuta insieme alle mie figlie. Sento di essere maturata e di essere una vera mamma. Ciro è un papà straordinario, sembra che sia nato per essere un padre: il suo sogno era avere presto dei bambini e non ha mai avuto paura di nulla ed è stato lui ad aver avuto più polso con le nostre figlie. Ama le sue piccole più di qualsiasi altra cosa, è molto severo ed ha tante regole come nella sua vita e queste le ripropone nella vita di tutti i giorni”.

 

“Ciro spesso non è in casa e, nonostante ciò, riesce ad essere un ottimo padre. È molto testardo ed ha delle convinzioni ferme. Abbiamo cambiato sei città in sei anni, ma siamo da tre anni a Roma ed è importante trovare una stabilità nella società per un calciatore. La Capitale vanta dei tifosi molto calorosi, anche nei miei confronti sono straordinari: sento molto affetto e ci piace, a livello di coppia, sentire questo amore. All’estero ci è mancato proprio l’affetto dei tifosi: essendo napoletano ed una persona sanguigna, Ciro necessita di sentirsi importante per esprimersi al meglio ed i laziali non hanno mai mancato occasione per trasmettere a mio marito questi sentimenti. I sostenitori biancocelesti riescono a farci sentire speciali ed, inoltre, Roma è una città meravigliosa: l’intero mondo Lazio è fantastico”.

“Il momento più difficile per noi sono stati i giorni successivi all’eliminazione dell’Italia dalle qualificazioni ai Mondiali. Sono stati momenti molto pesanti e duri per tutti i tifosi italiani. Ciro ripeteva che tutti si ricorderanno di loro come della squadra che non è approdata al campionato del Mondo. Sarà un rammarico eterno per quella selezione azzurra. Abbiamo pianto durante tutto il viaggio di ritorno da Milano a Roma. Le esperienze all’estero, invece, hanno formato Ciro. Non so cosa farà mio marito dopo aver chiuso con il calcio giocato, ma sicuramente io non sarò presente alla sua partita di addio, perché sarò molto triste. Non abbiamo mai pensato a questo tipo di futuro. Inzaghi è l’uomo della carriera di Ciro. Quando è arrivato alla Lazio, mio marito era reduce da due stagioni di stand-by. Simone lo ha fatto resuscitare calcisticamente; Ciro aveva bisogno di sentirsi importante per far bene”.

“Sono una ragazza molto social. Io e mio marito postiamo video e foto che testimoniano chi siamo realmente nella vita quotidiana: ciò che postiamo è molto semplice e piacciono al pubblico proprio perché rispecchiano le persone che siamo. In progetto ci sono altri bambini: Ciro ha un’idea di famiglia molto larga. Lui ne vorrebbe cinque mentre io tre o quattro”.

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