di Fabio BELLI

Igli Tare a 360°: ecco i punti salienti dell’intervista al direttore sportivo della Lazio realizzata da Michele Criscitiello sul canale 60 del digitale terrestre, Sportitalia, emittente che con i suoi “SI Awards” ha premiato Tare come miglior DS del 2017, con la consegna del riconoscimento avvenuta proprio in studio:




In verità sono tredici anni che sono alla Lazio, dieci da direttore sportivo e tre da giocatore. Sono passati in fretta, non c’è nessun segreto nel nostro lavoro, solo tanta voglia di onorare questa società. Un riconoscimento come questo fa molto piacere perché lavorare a Roma non è facile. Ma la società secondo me si è svegliata da un momento difficile ed è sulla strada giusta. Penso che dobbiamo restare coi piedi per terra, siamo passati da fasi complicate e non dobbiamo dimenticarle: il calcio è un gioco molto mutevole e bisogna lavorare bene per creare le basi per un futuro molto importante.




Ho risposto spesso su com’è lavorare con Lotito: all’esterno in molti si fanno un’opinione non positiva, ma chi l’ha conosciuto dall’interno sa che si tratta di una persona che di offre tutte le possibilità di esprimerti al meglio. Non va mai oltre e cerca di sostenerti con la sua saggezza nei momenti di difficoltà: lui è il vero maestro delle trattative.

Milinkovic-Savic l’abbiamo preso per 6 milioni di euro più 7,5 milioni per il riscatto di tutto il cartellino. Non sono bravo a valutare i giocatori ma credo che al momento valga molto più di 90 milioni. Ma voglio chiarire una cosa fondamentale: la Lazio non chiede nessuna cifra per Milinkovic-Savic che ha un contratto fino al 2022. Ci sono interessamenti di grande squadre europee ma non abbiamo mai parlato concretamente con nessuno. Parliamo di un giocatore molto importante che non ha ancora raggiunto il suo massimo valore.




Sul VAR non voglio creare nessuna polemica. In linea di massima il problema è la mancanza di uniformità di giudizi. Gli arbitri hanno il diritto di sbagliare ma devono rendersi conto quanto gli errori possono influenzare il lavoro di tutta una stagione. Il VAR è uno strumento potenzialmente utilissimo, ma deve migliorare l’interpretazione. Credo che come esempio vada preso lo sport americano, usano da tanti anni il VAR e devono essere loro l’esempio.

Secondo me Keita è stato pagato sottoprezzo, è un ragazzo che è arrivato bambino da noi ed è andato via da uomo. Mi è dispiaciuto ma queste trattative fanno parte del nostro lavoro, lui può crescere tantissimo ancora e il Monaco ha potuto pagarlo meno di quanto vale per la situazione contrattuale che aveva. De Vrij non so dove andrà, certo il trasferimento all’Inter è plausibile, ma l’importante è che si comporterà da professionista finché sarà con noi. I contatti con l’agente di Lucas Leiva erano partiti da tempo perché lui voleva lasciare il Liverpool dopo 10 anni, lo ritengo uno dei più grandi acquisti in assoluto che ho fatto da quando sono alla Lazio.




Ho grande rispetto per il lavoro della Roma, non c’è nessun giocatore che prenderei da loro, bisogna pensare ai propri progetti. Ritengo che Schick sia un grande colpo, farà il futuro della Roma. Non ho mai pensato di lasciare la Lazio per screzi con Lotito, abbiamo due caratteri forti ma la nostra visione d’insieme ci ha sempre aiutati. Il mio primo colpo è stato Cristian Brocchi, ricordo anche con affetto giocatori come Ledesma e Mauri che potrebbero avere un futuro in società. Mauri ha sofferto per la sua vicenda, a noi risulta con certezza le accuse fossero vere e proprie bugie, circostanze che col tempo si sono dimostrate false.

Gabbiadini è un giocatore che mi piace molto, è un attaccante che ho cercato di portare alla Lazio anche qualche anno fa, quando era giovane. Credo possano essere compatibili con Immobile, Gabbiadini può giocare in vari ruoli ma in questo momento non c’è nessuna possibilità che possa arrivare alla Lazio. Tra i giocatori giovani Minala fa ancora parte dell’orbita Lazio, viene monitorato a Salerno con grande attenzione. I giovani hanno bisogno di pazienza e fiducia, il fatto che elementi come Luiz Felipe e Strakosha siano esplosi alla Lazio in A e non alla Salernitana in B dimostra come le pressioni evidentemente siano state eccessive in casa granata.

Lo Scudetto? Mi auguro lo vinca il Napoli. Per la Champions non temo nessuno, tutto può succedere, spero che ci saremo sicuramente noi assieme a Napoli e Juventus. Il Milan può rientrare sicuramente nella corsa, a questo punto. La Juventus è la società più forte e importante d’Italia, possiamo aver avuto dei problemi ma questo non toglie nulla riguardo al loro valore e su cosa rappresentano per il calcio italiano.




Simone aveva fatto sette partite in Serie A alla guida della Lazio e il presidente Lotito ed io sapevamo fosse un predestinato, ma avevamo la paura di bruciarlo partendo subito con la prima squadra. Il piano era ricostruire con un anno di contratto con Bielsa, che difficilmente si sarebbe soffermato di più, per poi portare Simone Inzaghi alla guida della Lazio. Simone voleva allenare la Lazio più di ogni altra cosa, nonostante dopo la prima esperienza di sette partite avesse avuto anche qualche offerta interessante. Anche ascoltando i pareri degli altri capivamo che era lui l’uomo giusto. Inzaghi sta stravincendo questa sfida, dobbiamo dirlo, e secondo me non è né da Juventus né da Napoli: è da Lazio, perché resterà sicuramente altri 2 anni, ma io lo terrei per altri 20.

Penseremo alle possibili offerte per Milinkovic-Savic solo ed esclusivamente dopo la fine del campionato. Il sostituto di De Vrij? Lo abbiamo già in casa, è Luiz Felipe. Poi se avete qualche affare da consigliarmi… (ride). Abbiamo un ottimo rapporto col Milan, con Fassone e Mirabelli. L’Inter, se ha contattato De Vrij, ha agito secondo i suoi piani ma nel calcio ad alti livelli ci si comporta diversamente.






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