di Alessandro DE CAROLIS
Ecco le parole di Giovanna Botteri ai microfoni di Radio Incontro Olympia. La nota giornalista per i suoi servizi all’estero con la Lazio sempre nel cuore. Un’intervista a tutto tondo sulla Lazio del passato e attuale. Un racconto personale della sua carriera unita a doppio filo dall’amore per la prima squadra della capitale.
“Io arrivo da Trieste e sbarco al Tg3 dove c’è il direttore storico, Sandro Curzi, laziale pazzesco. Tutto lo zoccolo duro di quel telegiornale era biancazzurro. Il laziale è esattamente come noi, diversi e migliori di tutti. Abbiamo meno soldi e un handicap di partenza, ma grande coraggio e grande cuore”.
“Immaginarsi mentre lo chiedo fra le bombe? Non solo è esatto, ma aggiungo una battuta. Arrivano momenti in cui succede di chiederlo a un tecnico aggiungendo che il bombardamento arriva proprio perché laziali”.
“Mi sono vista all’Olimpico la partita vinta contro la Juventus ed ero entusiasta. I rigori contro il Milan invece li ho visti da New York e ci sono stata talmente male da non dormire per giorni. Penso che la squadra possa arrivare in Champions. Non so come, visti gli investimenti delle altre. Sono una grande fan di Ciro Immobile, ma debbo dire che la Lazio è diventata una vera e propria palestra di calciatori. Noi non li troviamo, li creiamo. Passione, grinta ed estro sopperiscono alla mancanza di soldi”.
“Da New York mi viene da dire quella di un industrialone americano che direbbe alla Juventus ‘scansati’. Qui la Lazio vive grazie anche al grande Giorgio Chinaglia”.