Il giornalista Fabrizio Failla è intervenuto sugli 88.100 di ElleRadio nella trasmissione Laziali On Air:
Come potrà riprendere il campionato della Lazio? “La sosta forse è stata un po’ anomala in questo momento, considerando che poi sarà necessario giocare spesso tre partite in una settimana. La Lazio si è mossa bene in queste settimane portando un giocatore come Caceres e risolvendo una situazione come quella relativa al rinnovo di De Vrij. Le altre formazioni finora non hanno avuto le idee così chiare, vedremo se gli ultimi dodici giorni di trattative diranno qualcosa di più riguardo chi potrà rinforzarsi nella rincorsa ai rispettivi obiettivi.”
La prossima giornata di campionato potrà essere rischiosa per le avversarie della Lazio nella corsa Champions? “Ho visto l’Inter in grande difficoltà prima della sosta, i nerazzurri sono molto dipendenti dallo stato di forma di giocatori come Borja Valero e Icardi. La Roma ha sprecato molti punti e si parla di giocatori importanti che possono partire. Entrambe le squadre hanno vissuto un avvio di campionato molto incoraggiante ma si sono poi trovate di fronte a nodi che sono venuti al pettine. Il Napoli a Bergamo secondo me rischia meno, è una squadra abituata a giocare a memoria, può anche perdere qualche punto per strada senza conseguentemente smarrire certezze, vista la solidità della sua struttura. La Lazio dalla sua mi piace tanto, esprime un gran gioco, ha Immobile che è baciato dalla Dea del pallone e Inzaghi che è un grande allenatore. Pensando che poteva andare a Salerno mi vengono i brividi: ad ogni modo la corsa per le prime posizioni in Serie A in questo momento mi sembra entusiasmante.”
Su Luis Alberto: “E’ un po’ presto per far assurgere Luis Alberto a big assoluto di campionato, serve una continuità che vada oltre questi ultimi sei mesi. Come caratteristiche mi ricorda Javier Pastore, immarcabile per la posizione che assume in campo perché è duttile ed eclettico, la cosa che colpisce è come si è integrato nella Lazio e nel calcio italiano, mettendosi in luce al punto da diventare un punto di riferimento che si assume grandi responsabilità all’interno dell’economia della squadra. Una caratteristica in grado di fare la differenza.”
Cosa manca alla Lazio per essere una squadra che lotta concretamente per la conquista del tricolore? “Dal mio punto di vista manca il grandissimo nome: ci vorrebbe una rosa più ampia non come numero ma come qualità, ci vuole la certezza che se Immobile vince al Superenalotto e decide andare in vacanza, c’è alle sue spalle un sostituto di pari livello, tale da far puntare la squadra al titolo. E’ il rischio che sta correndo Sarri a Napoli, tenendo in panchina giocatori di grandi spessore come Rog e Diawara, che chiamati in causa troppo poco spesso non riescono magari ed esprimersi al meglio una volta in campo. E’ un rebus psicologico che ascrivo anche alla Lazio: è una formazione talmente collaudata che potrebbe esserci il rischio di dover snaturare le idee di Inzaghi cambiandone gli interpreti.”