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FIGC | Carlo Tavecchio si è dimesso: entro 90 giorni nuove elezioni

Carlo Tavecchio si e’ appena dimesso dalla presidenza della Figc“. Lo ha detto il presidente dell’Aia, Marcello Nicchi, uscendo dal consiglio federale. “Ambizioni e sciacallaggi politici hanno impedito di confrontarci sulle ragioni di questo risultato”. Nella ricerca delle responsabilità della grave crisi del calcio italiano dopo la mancata qualificazione al Mondiale, e’ questo – risulta all’Ansa – che Carlo Tavecchio ha detto oggi ai consiglieri della Figc prima di chiedere le dimissioni di tutto il consiglio, ovviamente a cominciare da se stesso.

“Ho preso atto del cambiamento di atteggiamento di alcuni voi”, ha poi aggiunto ai consiglieri. “Le dichiarazioni che si sono susseguite nelle ultime due ore – ha detto ai consiglieri federali Tavecchio – hanno impedito alle due Leghe maggiori di partecipare un dibattito che investe anche loro”. Poi ancora: “Ho preso atto del cambiamento di atteggiamento da parte di alcuni partecipanti alla riunione di mercoledì – ha aggiunto, riferendosi al vertice con le componenti a 48 ore dalla debacle della nazionale – Nonostante il documento che mi hanno richiesto e condiviso, non sono disposti nemmeno a discuterlo”. A conclusione di queste considerazioni, Tavecchio ha chiesto “le dimissioni di tutto il consiglio, me per primo”.

Elezioni entro 90 giorni – “Il Consiglio federale resta in carica, Tavecchio si occuperà della gestione ordinaria fino a nuove elezioni che dovranno essere indette entro 90 giorni”. Così Gabriele Gravina, presidente della Lega Pro, ha fotografato la situazione in Federcalcio a seguito delle dimissioni del presidente Carlo Tavecchio. “Il commissario non e’ previsto, ora serve un progetto rivoluzionario e innovativo”.  “Prendo atto della decisione del presidente Tavecchio – ha aggiunto Gravina – spero che in tempi brevi vi sia la convocazione di un’assemblea come espressione democratica, nella speranza che tutte le espressioni di questo mondo possano esprimere una progettualità innovativa e rivoluzionaria. Non sono sorpreso dalle dimissioni di Tavecchio, ma dispiaciuto per le modalità di gestione, il presidente avrebbe dovuto darci la possibilità di replicare. Il commissario non è previsto dallo Statuto”, conclude.

(fonte: ansa.it)

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