Giampaolo Matrone, tifoso laziale rimasto gravemente ferito nella tragedia di Rigopiano il 18 gennaio del 2017 (29 vittime a causa di una slavina abbattutasi su un albergo), è intervenuto sugli 88.100 di ElleRadio nella trasmissione Laziali On Air, condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli, per riferire riguardo l’incontro di ieri a Pescara con il Prefetto assieme al Comitato delle vittime di Rigopiano:




“E’ stato organizzato questo incontro con il Prefetto, assieme al Comitato che aveva voluto manifestare solidarietà nei miei confronti. Sono salito e gli ho voluto dare la mano destra, con tutto il tutore, come faccio sempre per educazione. E lui addirittura in maniera sprezzante, in dialetto abruzzese, mi ha detto: “Con me non ci provare, dammi la mano buona.” Ci sono rimasto veramente di merda, mi ha scansato e ha dimostrato di non volermi considerare. Il presidente del Comitato ha affermato: “Prefetto, così non si fa”, ha provato a gettare benzina sul fuoco. Io gli ho detto: “Io sono un uomo e le ho porto la mano destra, la mano sinistra si dà ai cornuti,” perché poi le cose escono. Lui mi ha detto che l’aveva vista come una provocazione, ma io non ho il tempo di provocare nessuno e non posso fare sempre quello che dicono gli altri, che possono permettersi di fare tutto, anche di deridermi e insultarmi.”




“Mi auguro che la giustizia faccia il suo corso senza coprire personaggi influenti, loro dicono di avere la coscienza pulita come istituzioni, ma devono capire la situazione delle vittime, altrimenti c’è da augurarsi che possano ritrovarsi nelle stesse drammatiche condizioni in cui ci siamo ritrovati noi. Ringrazio comunque tutti i cittadini che hanno dimostrato solidarietà e sensibilità nei miei confronti.”



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