Gabriele Podavini è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione Laziali On Air:
Quali sono gli aspetti che hai apprezzato di più della Lazio di quest’anno? “Ho visto una squadra veramente attaccata alla maglia, che ha fatto della Lazialità il suo cordone ombelicale. Il vero collante è stato il mister, che è riuscito a trasmettere il suo grande amore per la squadra, dalle sue esultanze si è capito quanto abbia la Lazio dentro. E’ stato un campionato esaltante, una cavalcata trionfale.”
Quali sono stati i meriti maggiori di Simone Inzaghi? “Era destinato ad approdare verso altri lidi, nonostante il distacco è riuscito ad avvicinare tutti, un ambiente spaccato che è stato riunito dalla sua umanità e dai risultati che ha saputo portare. Il suo spirito da combattente si è trasmesso alla squadra e credo abbia compiuto un vero capolavoro.”
Quanto peseranno i mancati rinnovi di contratto sulla coesione di questo gruppo? “Io resto sempre dell’idea che chi non è convinto deve andar via, altrimenti diventa inevitabilmente bersaglio di critiche. Chi resta deve dare l’anima: io poi seguo sempre in maniera molto distaccata le vicende del mercato, preferisco vedere direttamente chi c’è e chi non c’è in ritiro. E’ chiaro che chi resta non può non essere convinto del progetto, prima di dare giudizi aspetto, come si dice a Roma preferisco esprimermi a bocce ferme.”
Era stato segnalato vicinissimo alla Lazio, ma ora sembra essersi accasato al Milan: ti convinceva il possibile arrivo di Fabio Borini? Su chi deve puntare la Lazio, ora? “Innanzitutto bisogna capire chi va via, alcune conferme sarebbero ancor più importanti di eventuali acquisti. La rosa va puntellata visto che bisogna affrontare anche le Coppe Europee il prossimo anno, non si può prescindere da questa valutazione. Se dovesse partire qualcuno anche a livello qualitativo, non solo quantitativo, servirebbe una risposta forte sul mercato.”
Gomez dell’Atalanta può rispondere a questo profilo? “Se Keita dovesse andare via Gomez potrebbe essere il sostituto ideale. Poi la Papu Dance rilancerebbe l’ambiente, l’attaccante argentino è un formidabile personaggio anche dal punto di vista mediatico. Secondo me la ballerebbe anche Olympia!”
Quali sono le immagini che ti vengono in mente ripensando a Lazio-Vicenza? “Il muro del pubblico, ti sembrava quasi di sentire il respiro della gente addosso, sul campo. E poi il momento del gol di Giuliano Fiorini, una gioia pazzesca, nemmeno una coltellata mi avrebbe dato una scossa del genere, ripensare a quel momento mi emoziona continuamente. Allora non avevamo realizzato cosa aveva significato quella partita per i laziali, lo abbiamo compreso con il passare del tempo.”