Arcadio Spinozzi, ex difensore della Lazio anni ’80, è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione Laziali On Air:
Le vicende Donnarumma, Keita e Conti stanno facendo capire quanto è cambiato il calcio di oggi: “Una volta naturalmente non era assolutamente così, poiché il cartellino del ragazzo era di proprietà della società. Con le varie evoluzioni il cambiamento del costume e l’ingresso nel mondo del calcio di vari personaggi e faccendieri hanno ribaltato i modi di fare e le tradizioni a cui eravamo abituati, facendo crescere i giovani calciatori di oggi in maniera completamente diversa rispetto a quelli della mia generazione. Il risultato è far comandare persone inqualificabili, faccendieri senza scrupoli: non vorrei che dietro certi procuratori ci siano personaggi a noi noti, rimasti dietro le quinte nel mondo del calcio.”
Quali sono gli aspetti positivi da conservare della Lazio di quest’anno e quali si devono invece migliorare? “La Lazio ha fatto un campionato eccellente fino alle ultime partite. Ci sono stati alcuni momenti in cui è venuta a mancare la concentrazione, la determinazione per competere per i primi posti. Mancanza forse dovuta anche a un piccolo rilassamento che non ha permesso di giocarsi il terzo posto. Fatta eccezione per il calo finale, la squadra si è comportata ben oltre le aspettative di inizio campionato. Non so i calciatori come possano essere a livello caratteriale, la cosa più importante è mantenere l’ossatura principale della squadra e fare magari cambiamenti in un paio di ruoli. Per poter migliorare una squadra si devono mantenere le pedine più importanti e lavorare su un paio di ruoli in cui qualcosa, nel corso della stagione, è venuta a mancare.”
La Lazio ha fatto esordire tanti giovani del vivaio: è la giusta strada da perseguire o può essere solo una parentesi dovuta all’emergere di alcuni talenti interessanti? “Spero si possa tornare al passato, in cui i giovani del vivaio erano una colonna portante per una società. Secondo me è stato sbagliato puntare ciecamente su giovani dall’estero, sono rimaste poche squadre che hanno mantenuto alto lo standard del loro vivaio, come l’Atalanta, e anche la Lazio negli ultimi anni ha saputo raccogliere frutti importanti. Speriamo possa essere un trend duraturo.”
Se la difesa della Lazio dovesse restare la stessa, sarebbe competitiva o manca qualcosa? “I difensori della Lazio in questa stagione si sono comportati molto bene. Certo, non è mancata qualche ingenuità, inevitabile quando si gioca con giocatori particolarmente giovani. Ma è un reparto compatto, ricco di entusiasmo e capace di sfruttare i giusti meccanismi e automatismi in campo: non farei modifiche al reparto difensivo, magari lo rinforzerei con un innesto.”
Sull’Under 21: “Non posso esprimere giudizi precisi sulla gara di ieri. Bisogna vedere a che punto di preparazione fosse la squadra avversaria. Non bisogna essere precipitosi nelle valutazioni su questi giovani talenti, sono ancora all’inizio di un percorso.”
Biglia e Keita stanno per partire: quanto sarà difficile sostituirli? “Biglia per questa squadra è fondamentale nel possesso palla e per la sua visione di gioco eccelsa. Anche Keita ha delle qualità straordinarie: non sarà facile sostituirli, dipenderà anche da un discorso societario, quali sono le ambizioni per la prossima stagione: da ciò si individueranno i probabili sostituti. Sono due pedine molto importanti, spero che almeno uno dei due possa restare.”
Che impatto avranno gli investitori cinesi sul nostro calcio? Arriveranno altri proprietari esteri in breve tempo? “C’è questa possibilità. Ai miei tempi chi gestiva il calcio non avrebbe permesso che le società italiane finissero nelle mani di stranieri. Ora c’è questa nuova realtà, questi gruppi dovrebbero affidarsi a persone di grande competenza per poter ottenere subito grandi risultati. I soldi sono importanti per arrivare ai massimi livelli però resta il fatto che senza persone competenti, che conoscono il calcio italiano, è difficile poter raggiungere grandi traguardi.”
