Per Giorgio Frezzolini, ex portiere attuale preparatore dei giovani numeri uno dell’Atalanta, Lazio-Chievo non sarà mai una partita qualunque. Frezzolini ha difeso per anni la porta gialloblu, ma è romano DOC ed è cresciuto nel settore giovanile della Lazio, squadra di cui si è sempre detto tifosissimo. Per parlare del match di sabato è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio, nella trasmissione Laziali on Air.
Che tipo di partita sarà Lazio-Chievo? “Sarà una partita non facile per i biancazzurri perché il Chievo riesce sempre a costruire squadre solide, funzionali ai suoi obiettivi, ed è guidato da un allenatore molto preparato come Maran. Al momento però stanno attraversando un momento poco brillante: la Lazio dovrebbe avere voglia di riscatto dopo l’opaca prestazione allo Juventus Stadium.“
Da tifoso laziale, cosa non ti è piaciuto della prestazione della Lazio contro la Juventus? Qualcuno parlava anche di scansarsi… “Questo è fantacalcio, sono cose brutte da pensare e soprattutto irrispettose verso chi scende in campo. Chiacchiere da bar da chi vuole trarre vantaggi da queste basse polemiche: allo Juventus Stadium purtroppo è difficilissimo vincere, le giocate dei campioni bianconeri spostano gli equilibri della partita in qualunque momento.”
Su Cristiano Lombardi: “E’ un orgoglio avere in squadra come titolare un ragazzo che viene dal settore giovanile. E’ sicuramente un elemento di valore, non credevo potesse ritagliarsi questo spazio in Serie A ad inizio stagione, ma sta dimostrando sul campo di saper fare molto bene e di avere ancora grandi margini di miglioramento.“
Il prestito di Cataldi al Genoa ha invece destato qualche perplessità: “Le aspettative attorno a Cataldi erano alte: forse non c’è stata la crescita che ci si poteva attendere. Cambiare aria e proporsi lontano da Roma potrebbe essere la carta giusta per tornare a dimostrare sul campo il proprio valore. I sei mesi a Genova potrebbero dunque rivelarsi un’esperienza positiva, capace di riportare a Roma un Cataldi più pronto e consapevole.“
Un altro giovane che ha stupito è Strakosha. Da portiere qual è il tuo parere su di lui e su Marchetti? “Strakosha ha fatto molto bene, mi ha sorpreso molto positivamente. Il suo precorso di crescita finora è costante, si è sempre fatto trovare pronto all’occorrenza anche se maggiore continuità gioverebbe sicuramente per capire al cento per cento le sue potenzialità. Marchetti ormai è un portiere di cui si conosce il valore, anche se adesso sta vivendo un momento un po’ altalenante. Gli va data fiducia per permettergli di ritrovare la stabilità a cui ci aveva abituati.“
C’è stato un vuoto generazionale tra i portieri italiani, ma nelle ultime due stagioni c’è stata un’inversione di tendenza, a partire da Donnarumma, ormai considerato erede naturale di Buffon. Si tratta di casualità o è il frutto di investimenti? “Ci sono due chiavi di lettura: prima c’erano maggiori possibilità economiche e si puntava sul portiere straniero, anche perché erano venuti a mancare i veri preparatori dei portieri, quando hanno smesso i maestri che c’erano fino a venti anni fa. Di conseguenza si punta maggiormente sul settore giovanile, i ragazzi trovano più spazio e giocando alcuni portieri di nuova generazione riescono finalmente ad emergere.“
Simone Inzaghi ad inizio stagione era stato accolto da un pizzico di diffidenza… “Devo ammettere che anch’io avevo alcune perplessità. Che sono state però cancellate di netto dal suo lavoro incredibile, ha saputo ricostruire un gruppo e dare spazio ai giovani: ha fatto bene e sta dimostrando di essere un allenatore preparato che ha voglia di fare e di emergere: ha tutte le potenzialità per costruirsi una carriera importante perché ha fame di calcio.“
Domanda da tifoso e non da addetto ai lavori: una società che fa bene a livello di scouting ma che non riesce poi a blindare i suoi talenti, non rischia di costringere a disfare continuamente il lavoro svolto e dunque il tutto diventa nocivo per la crescita del club? “Secondo me sì perché in questo modo i risultati sono altalenanti e non si costruisce una base solida per il futuro. Un giovane di valore va tenuto a tutti i costi, a meno che non raggiunga poi dei parametri troppo alti che devono essere però molto elevati e rappresentare un’eccezione. Ci vuole maggiore lungimiranza da questo punto di vista.“
Al momento Biglia, De Vrij e Keita sono fortemente in bilico… “De Vrij è il giocatore attorno al quale costruirei la difesa del futuro, quindi ritengo molto importante la sua conferma. Un giocatore con le caratteristiche di Biglia è molto difficile da individuare sul mercato, Keita è un giocatore di grande valore ma ha mostrato troppa insofferenza e mi sembra non faccia più parte del progetto. Se proprio dovessi rinunciare a uno dei tre, sceglierei lui. Poi è chiaro che se la società dimostra progettualità ed ambizioni, può rinunciare anche a qualcosa a livello economico.“
La Lazio riuscirà a tornare in Europa? “Secondo me sì, per me la Champions rimane un sogno perché al momento le prime tre in classifica hanno qualcosa in più, ma per l’Europa League l’impresa è impossibile, bisogna solo migliorare il rendimento contro le rivali d’alta classifica.“